Giro, Tour, Vuelta - Guida al Ciclismo TOTALE

Giro, Tour, Vuelta - Guida al Ciclismo TOTALE

Non ne farò un discorso storico, sarebbe un lavoro interminabile e ci vorrebbero fiumi, per così dire, d'inchiostro o meglio, di bytes.
Credo però sia utile, per chi vuole approcciarsi al ciclismo internazionale, fare un parallelo fra i tre Grandi Giri Nazionali dei giorni nostri: Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta a España.

Il Giro d'Italia trova la sua unicità nella varietà dei territori che attraversa: costiere ventose, pianure, colline, arcigne salite appenniniche, interminabili salite alpine.
Le tappe sono spesso lunghe e particolarmente impegnative e in molti casi gli arrivi vengono piazzati in cima all'ultima salita.
È senz'altro, tecnicamente, la più varia, la più "Bella" delle tre competizioni.
Purtroppo il Giro viene penalizzato dalla sua collocazione temporale ad un mese dalla partenza del Tour de France, autentico "mostro" la cui macchina organizzativa attrae il Top dei Teams, dei Campioni, nonché degli Sponsors.

E così, raramente si presentano alla partenza del Giro i migliori atleti, che preferiscono preparare il Tour con allenamenti meticolosi e gare minori, piuttosto che gettarsi nelle fatiche e nei pericoli di una gara a tappe di ventuno giorni.

Il Tour de France, come detto, è un evento mondiale, la vetrina più ambita, cui prende il via tutto il meglio del ciclismo internazionale e dove gli sponsor investono il più dei propri budget.
I percorsi del Tour in generale, sono meno esigenti di quelli del Giro, con tappe altrettanto lunghe ma profili altimetrici che presentano pendenze medie più abbordabili.
Tuttavia il Tour presenta due tipiche difficoltà:

  1. Le tappe, anche quelle di pianura sono corse tutte a ritmi folli: tutti vogliono andare in fuga e nel gruppo si sgomita alquanto e senza mai pause; la vetrina esige il massimo da tutti e anche un singolo successo di tappa, per molti sarebbe la gara della vita. Circa venti giorni di stress andando al massimo e forse qualcosa in più.
  2. Siamo a Luglio e correre a 40° su strade asfaltate è ben diverso dai 20° medi che si possono avere a Maggio sulle strade del Giro d'Italia. Per il Tour serve una preparazione fisica e mentale di "titanio", la testa deve andare anche più delle gambe.

La Vuelta de España è una faccenda ben diversa; da anni si corre a Settembre, a pochi giorni dal mondiale su strada. Tale circostanza non è priva di conseguenze.
In genere chi ha già corso sia il Giro sia il Tour evita di sottoporsi ad una terza competizione di simile portata.

Tuttavia, molti atleti interessati al Mondiale su strada, in primis gli specialisti delle classiche, vi partecipano con l'obiettivo di fare "la gamba" ed agli strappi di una corsa vera.
Spesso a mirare alla classifica finale sono corridori che cercano un riscatto dalle deludenti prestazioni fornite al Giro o al Tour.
Il percorso è caratterizzato da tappe spesso assai brevi e moltissimi arrivi sono collocati in capo a salite dalle pendenze estreme, tese a spettacolarizzare l'evento.

In conclusione, il Tour è senz'altro il più ambito ed ha la maggior cassa di risonanza mondiale.
Il Giro, tecnicamente, è il più completo e spesso più appassionante nel suo tortuoso svolgimento. Ciò anche perché in definitiva, non conta solo la presenza in gara dei migliori atleti, è sufficiente che il livello dei concorrenti, sia in equilibrio e consenta alla corsa di decidersi solo alla terza settimana, circostanza che al Giro d'Italia ha quasi sempre come scenario (meteo permettendo) le imponenti ed entusiasmanti salite alpine.

AF

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