UN NUOVO CANNIBALE?

UN NUOVO CANNIBALE?

Ebbene, sì, direi che ci siamo.
La storia del ciclismo moderno su strada, diciamo quello che coinvolge il periodo ricompreso fra gli anni '20 del novecento e i giorni nostri, ci racconta che in fondo, ogni epoca ha avuto i suoi dominatori assoluti; ne elenco alcuni che considero al top, scusandomi sin da ora per alcune inevitabili omissioni che mi verranno contestate: Girardengo, Binda, Bartali, Coppi, Anquetil, Merckx, Hinault, Armstrong, Pogaçar.

"Armstrong?" direte!
Sì, la mia personale analisi prescinde dalla così detta "piaga del doping" e si riferisce a quanto visto realmente sulle strade.
E questo anche perché niente ci assicura che gli altri nominati "mai beccati" non si siano mai effettivamente dopati.

Riprendendo il discorso, alcuni di questi atleti sono stati quasi esclusivamente degli specialisti delle grandi corse a tappe, dei regolaristi: Anquetil ed Armstrong, quest'ultimo addirittura del solo Tour de France; altri hanno diversificato maggiormente: Girardengo, Binda, Coppi, Hinault; uno, Eddy Merckx è stato "il Cannibale", capace di annichilire i sogni di tutta la concorrenza, lasciando al resto del plotone e solo ai migliori dei suoi concorrenti (vedi Gimondi ai Campionati mondiali del '73) saltuari successi "di giornata".
Del nostro Fausto nazionale, "l'Airone" ricordiamo imprese mai più viste quali la Cuneo Pinerolo al Giro del '49 con cinque colli alpini scalati in fuga solitaria e l'impensabile Sanremo del '46, vinta con una fuga iniziata, nei dintorni di Binasco!
Fausto Coppi e Gino Bartali, dovettero subire l'interruzione dell'attività a causa della Guerra: cinque anni dei loro migliori sul piano atletico.
Alla fine degli anni '70 si affaccia sulla scena un Francese, Bernard Hinault, detto "il Tasso", il quale, per la superiorità e la quantità e qualità delle sue vittorie, a tappe e in linea, è sino ad oggi sembrato essere, l'unica alternativa al "Cannibale".

Tuttavia, le oltre 500 vittorie in carriera del mostruoso belga (sembrerebbe non abbia vinto solo Paris Tour e Milano Torino) attestano inequivocabilmente la superiorità per distacco di quest'ultimo, almeno sino ad oggi.
E ora veniamo al presente: lo sloveno Tadej Pogaçar si è segnalato subito con la vittoria nel Tour 2020 a soli ventidue anni.
Inutile raccontare la messe di successi ottenuti in un irresistibile crescendo, nei grandi giri nazionali e nelle classiche, mondiali inclusi.
E dire che la concorrenza non manca: il giovane belga Remco Evenepoel, l'olandese Van Der Poel in linea e il danese Jonas Vingegaard a tappe, o meglio, al Tour.


Questa stagione però consegna definitivamente lo sloveno, al Ghota di ogni epoca e ci fa scomodare in paragoni con il "Cannibale": Giro, Tour, Mondiale, Liegi e Lombardia sono numeri assolutamente paragonabili alle migliori stagioni di Merckx.
E la miglior certificazione possibile proviene dal fatto che Eddy, con la sua consueta signorilità, questo parallelo l'ha fatto di persona!!!

Articolo di: AF

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1 commento

Grazie AF, mi hai fatto tornare bambino. Quando ero studente e aspettavo maggio per vedere in TV il Giro d’Italia

Masso

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