Tra difficoltà e disappunto, la nostra ammirazione per ciò che fai, Ambra.

Tra difficoltà e disappunto, la nostra ammirazione per ciò che fai, Ambra.

Stamane, (7 Settembre 2024 [n.d.r.]) ho casualmente assisto alla finale paralimpica dei 100m femminili, conclusasi con un oro e un bronzo olimpico per l'Italia.

Ma la cosa che più mi ha dolorosamente colpito è la caduta di Ambra Sabatini la quale, in rimonta, si apprestava a cogliere il successo e che sembrerebbe essersi persa la protesi a pochi metri dal traguardo.
In particolare ha risuonato la tristezza e la delusione dipinte sul volto della ragazza, intervistata a caldo dall'inviata RAI: espressioni che non si vorrebbe mai vedere sul viso di una ragazza così giovane.
Giustamente Ambra lamentava la sfortuna, che per una volta ancora si accanisce su chi ne ha già avuta tanta, su chi si è rialzato e ha lavorato, con grande sacrificio, giorno dopo giorno, per anni, onde arrivare a contendersi le medaglie nell'unica gara che conta.
Vorrei dire a quest'atleta che, il senso di quel che ha fatto per prepararsi alla gara più importante del suo percorso, non risiede affatto nella medaglia, ma nella sua quotidiana applicazione alla sua disciplina, ovvero, in tutto ciò che fa nella sua giornata tipo, nelle persone che frequenta e che si dedicano a lei, non principalmente per il successo sportivo, ma per il bene di una ragazza che ha avuto tanta sfortuna e che merita di porsi certamente degli obiettivi, la cosa importante sarà vivere l'evento olimpico senza sentirsi alcun obbligo di dover salire sul gradino più alto del podio.
Vorrei che Ambra, passata rapidamente l'ovvia delusione, tornasse alla sua quotidianità sportiva e soprattutto, da subito, tornasse a sorridere!!!
Questo è quello che fanno le Teste di Serie che ci ispirano ogni giorno a fare meglio e a dare il massimo.

Scritto da: AF
Data: 9 Settembre 2024

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