Nella mente dell'Allenatore - SportivaMente #4

Nella mente dell'Allenatore - SportivaMente #4

Benvenuti al nostro consueto appuntamento con la psicologia dello sport di Sportivamente Blog. Oggi parleremo di un tema gettonatissimo (continuate a seguirci per altri spunti importanti su questi temi). Uno di quei temi che infuoca gli animi degli sportivi. Eh sì, oggi parleremo proprio di lorogli allenatori!

LAllenatore: Il Ruolo Chiave nel Successo Sportivo 

Lallenatore è una figura centrale nel mondo dello sport e non credo di esagerare nel paragonarlo allEminenza Grigia che muove i fili del successo di una squadra o di un atleta. Precedentemente lo abbiamo associato alla figura mitologica di Chirone, metà uomo e metà bestia ma nellallenatore convergono in realtà molto più che due sole parti. Il suo compito infatti, oltre la semplice gestione degli allenamenti e delle strategie di gioco è quello di motivare, ispirare e guidare la squadra o latleta verso il miglioramento continuo e credeteminon è cosa da poco. 

Il Ruolo dellAllenatore 

Lallenatore può essere considerato un leader, un educatore e persino un mentore. La sua influenza va oltre il campo di gioco ed in genere ha un forte impatto  anche sulla crescita personale e professionale di squadre e atleti. A prescindere dalla disciplina, lallenatore si ritrova generalmente a: 

Preparare tecnicamente: trasmettendo agli atleti le competenze necessarie per praticare al meglio, integrando tecniche, schemi di gioco e strategie con la propria esperienza diretta; 

Preparare fisicamente: pianificando allenamenti in base alle necessità e alle esigenze dei singoli atleti, migliorando resistenza, forza, velocità e coordinazione, ma sopratutto tarando lallenamento sul livello di preparazione dellatleta; 

Pensare strategicamente: studiando le migliori strategie di gara, analizzando gli avversari e adattando il piano di gioco ad ogni singola situazione; 

Motivare e incoraggiare gli atleti: incoraggiando gli atleti nei momenti di difficoltà, aiutandoli a superare gli ostacoli e spronandoli a dare il massimo; 

Unire il gruppo: creando un ambiente sano in cui le relazioni fioriscono spontaneamente, attraverso lo spirito di squadra e lamore per lo sport. 

Ma queste naturalmente sono solo alcune delle cose che un allenatore si ritrova a fare, sopratutto se consideriamo che ogni sport si caratterizza per necessità e peculiarità quasi uniche.  

LImpatto dellAllenatore sullAtleta 

Se dopo quanto vi ho scritto non siete ancora convinti di quanto questo ruolo sia difficile, allora vuol dire che non avete idea dellimpatto che un allenatore può avere sullequilibrio e la carriera di un atleta. Non è infatti raro che molti atleti siano profondamente grati ai loro allenatori, proprio perché riconoscono il ruolo determinante che spesso hanno avuto nel raggiungimento dei loro obiettivi.  

Ma come fa un allenatore a fare tutte queste cose? 

Sono sicuro che molti di voi, leggendo la quantità di cose che un allenatore si ritrova a fare allinterno del suo ruolo, staranno già facendo un paragone con gli allenatori che conoscono, un pò come si faceva con le figurine quando cercavamo quelle mancanti. È inevitabile che quando si decide di intraprendere un ruolo così complesso sia facile risultare manchevoli. Questo però è ciò che probabilmente succederebbe confrontando qualsiasi ruolo lavorativo con quanto viene riportato, su quel ruolo, allinterno di un manuale. Quindi come si fa ad essere un buon allenatore? A sviluppare le competenze necessarie per svolgere al meglio questo ruolo? Nellunico modo possibile: con lesperienza, la passione e tanta, tanta preparazione. 

Il ruolo nascosto dellallenatore 

Beh, che dire!? A fare gli allenatori di certo non ci si annoia. Come avete visto essere un buon allenatore non è semplice. Perché oltre a dover lavorare sulle proprie competenze lallenatore (è questo ve lho già detto negli scorsi articoli;-)) è il nostro psicologosul campo. Il nostro osservatore occulto 

É sempre più frequente che lallenatore, quale osservatore privilegiato, possa essere il primo, al pari di altre figure che circondano latleta, a poter riconoscere importanti segnali di disagio. E non solo, perché il suo ruolo è anche quello di creare un clima allinterno del quale molteplici fattori di protezione possono impedire al disagio di dilagare senza controllo.  

È così che lallenatore diventa uno dei più grandi promotori della salute mentale aiutando gli atleti a diventare più resilienti. Come? In realtà in molti modi e 3 di questi sono fondamentali, vediamoli insieme: 

1. Creare un Clima di Fiducia e Comunicazione
Uno sportivo che possa sentirsi ascoltato e compreso è uno sportivo che si sente accolto. Lallenatore pertanto deve impegnarsi nel costruire un rapporto basato sulla fiducia, in cui latleta possa esprimersi liberamente.  

2. Bilanciare Pressione e Motivazione
Lallenatore deve trovare il giusto equilibrio tra la spinta a migliorarsi e il rispetto dei limiti psicologici dellatleta, al fine di evitare che la pratica sportiva da fattore di protezione possa diventare un fattore di rischio. 

3. Riconoscere i Segnali di Allarme ed Intervenire
Lallenatore deve essere molto attento ad alcuni segnali che possono essere considerati, più di altri, dei campanelli dallarme: 

Cambiamenti improvvisi nel comportamento o nella motivazione. 

Difficoltà a concentrarsi o calo improvviso della performance. 

Isolamento dai compagni di squadra o irritabilità eccessiva. 

E quindi? 

So che può sembrare difficile. Ma forse fare bene il proprio lavoro è effettivamente qualcosa di complesso e lo stesso vale anche per coloro che vogliono fare gli allenatori. Oggi abbiamo stilato una sorta di vademecum dellallenatore ed è sicuramente utile per tutti coloro che già svolgono o vogliono svolgere questa bellissima professione (si esatto, professione!), ma non ho parlato della cosa più importante: la motivazione che spinge una persona ad intraprendere questa carriera. 

Se lallenatore vuole essere una guida per le persone che lo seguono, deve essere in equilibrio. Del resto, se lallenatore nega a se stesso il proprio malesserecome può riconoscerlo negli altri? E non solo, deve essere consapevole della sfida più grande: riuscire a trovare una via di mezzo fra la necessità di vincere e la preservazione della salute mentale dellatleta. Investire nella formazione degli allenatori sulla salute mentale e promuovere una cultura sportiva che metta al centro il benessere degli atleti è essenziale per costruire un futuro in cui lo sport sia sinonimo di crescita, realizzazione e benessere e non solo di vittorie e record. 

Conclusioni 

E quindi cari testoni? cosa ne pensate? Avreste mai immaginato che fare lallenatore potesse essere così complesso? Qual è la vostra esperienza?  

Ad una prossima puntata con SportivaMente!!! 

 Alessandro 

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Dr. Alessandro Acampora

Il dott. Alessandro Acampora, Dottore in Psicologia Clinica e di Comunità, ha conseguito la laurea magistrale presso l’Università Bicocca di Milano ed è iscritto all’albo degli psicologi con numero 03/12907.

Ha poi continuato il suo percorso formativo presso la S.E.P.I., Scuola Europea di Psicoterapia Ipnotica di Milano, conseguendo il titolo di Psicoterapeuta ed apprendendo, oltre alla pratica della Psicoterapia anche diverse tecniche: fra cui l’Ipnosi Neo- Ericksoniana ed il Training Autogeno.

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