Riflessioni a cinque cerchi - di AF

Riflessioni a cinque cerchi - di AF

Quando si parla Sport, di competizione, delle massime aspirazioni degli sportivi agonisti, si parla prevalentemente di Olimpiadi.
Senza andare a ripescare i Giochi Olimpici dell’antichità, dedicati agli Dei dell’antica Grecia, le Olimpiadi moderne, nate su idea del Barone De Coubertin e tenutesi nel 1896, ad Atene, segnano l’inizio di un’epoca dello Sport, che si trascina sino ai giorni nostri e che ha consentito agli Stati del mondo, di confrontarsi pacificamente su un numero crescente di prove e competizioni.
In oltre un secolo di vita, i Giochi Olimpici hanno accompagnato la Storia del genere umano, la Società, le sue contrapposizioni, ahinoi, le guerre.
A solo titolo di esempio, come dimenticare i profondi significati espressi dall’Olimpiade di Berlino del ’36, con la Germania nazista tutta impegnata a dimostrare la propria potenza e superiorità, salvo farsi bastonare da un velocista afro-americano ? (grazie Jesse) ! Come dimenticare le Olimpiadi di Roma 1960, simbolo di un’Italia e di un’Europa in forte ripresa dalle tragedie della seconda Guerra Mondiale ? Come trascurare la potenza del gesto di due afroamericani di nero guantati, ad alzare il pugno sul podio olimpico dei 200mt., durante quel ’68 che produsse gli enormi cambiamenti sociali che tutti conosciamo ? Come dimenticare persino l’impatto del terrorismo, piaga che ci affligge a tutt’oggi, sulle Olimpiadi di Monaco in Baviera, del 1972 ? (il vigliacco attentato che tolse la vita a undici atleti israeliani).
Ma le Olimpiadi non veicolano solo il contesto che le circonda, le Olimpiadi i raccontano storie di Sport di atleti iconici che hanno nel tempo suscitato non solo ammirazione ma anche emulazione; e quest’ultima è la conseguenza maggiormente significativa.
Impossibile fare una lista di nomi, di personaggi che hanno influenzato il costume, gli sportivi dei propri paesi d’origine, se non a livello internazionale: Michael Phelps, Muhammad Alì, Nadia Comaneci, Michael Jordan, Sergej Bubka, Michael Johnson, Carl Lewis, Bob Beamon, Tommy Simpson, sono solo poche gocce nel mare della storia olimpica.
In conclusione, le Olimpiadi, estive o invernali, ancorché non per tutti gli Sport, sono di gran lunga l’evento più importante: un mondiale, salvo alcune eccezioni quali ad esempio il Calcio, si assegna tutti gli anni e vi è frequentemente la possibilità di cimentarvisi; le Olimpiadi no, per quelle si lavora duramente per un quadriennio: o si azzecca quel momento o, spesso, datasi la brevità di una carriera sportiva di alto livello, non vi saranno altre occasioni.
Comprendo dunque la trepidazione, anche il nervosismo dei tanti atleti (circa 10.500) che si cimenteranno alle imminenti Olimpiadi di Parigi 2024.
Un grande augurio a tutti, per gli enormi sacrifici fatti per presentarvisi nella migliore condizione possibile.
E i sacrifici, nello Sport, li fanno tutti allo stesso modo: sia i vincitori, sia i vinti!

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Autore: AF
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